Programma Common Room

La situazione attuale

Negli ultimi anni sono aumentati i problemi collegati alla gestione delle mense: lo scorso anno è stato interrotto l’accordo con la mensa Belzoni e tre anni fa è stata chiusa la mensa San Francesco. In tal modo, negli ultimi tre anni i posti disponibili per gli studenti e le studentesse sono drasticamente diminuiti nonostante l’apertura della mensa “Casa del fanciullo”.
Attualmente, nella città di Padova gli studenti e le studentesse hanno accesso solo a 4 mense; una a gestione diretta dell’ESU e tre convenzionate. A queste, in realtà, andrebbero aggiunte altre 2 che però sono ad accesso riservato agli studenti e studentesse e specializzandi di area sanitaria (mensa Azienda Ospedaliera di Padova) e agli studenti e le studentesse del Campus CIELS (mensa Ciels). Complessivamente, quindi, la coorte studentesca può usufruire solo di 4 mense che sono insufficienti per il numero di richiedenti.

Le conseguenze

Questa situazione, inoltre, ha portato ad avere tempi di attesa davvero lunghi (in modo
particolare a pranzo) inducendo studenti e studentesse a dover rinunciare al servizio per via di mancanza di tempo tra una lezione e l’altra per poter attendere la coda.

Più mense e più spazi

Proponiamo di chiedere all’Universit`a e all’ESU l’apertura di nuovi punti ristorazione a gestione diretta o convenzionata; il ripristino del servizio take away così da poter mangiare altrove evitando di sovraffollare di posti a sedere nelle mense; di trovare convenzioni con bar
delle zone universitarie così da alleggerire il servizio delle mense.
Chiediamo di accelerare i tempi per far sì che nelle mense si possa pagare anche digitalmente.

Common room

2Infine, chiediamo l’inserimento nei dipartimenti di una common room dotata di tavoli, microonde e macchinette. Soprattutto durante la stagione invernale gli studenti e le studentesse che non vogliono o non possono usufruire del servizio della mensa (ad esempio iscrizione ai corsi singoli o per via delle lezioni durante gli orari di apertura delle mense) non hanno un luogo dove poter mangiare. Ciò, inoltre, permetterebbe di gestire parte della gente che affolla le mense nei singoli dipartimenti.