Programma Mense

ESU

Da quando le lezioni sono tornate ad essere completamente in presenza abbiamo riscontrato numerosi problemi riguardanti la gestione degli spazi legati all’Università. A rendere ancora più problematica la situazione è stato il grande incremento di immatricolazioni e di studenti internazionali occorso in tempo di pandemia.

Ad oggi, i problemi che le studentesse e gli studenti si trovano ad affrontare riguardano aule sovraffollate, alloggi introvabili, affitti delle case a prezzi eccessivamente onerosi e un servizio mensa incapace di soddisfare le richieste dell’intera comunità studentesca.

L’ESU, l’ente regionale per il diritto allo studio, non ha, in questi anni, investito sufficienti risorse per andare incontro ad una situazione che sicuramente era prevedibile. Quello che proponiamo è quindi non solo che la Regione Veneto si adoperi per arginare le mancanze che si possono facilmente riscontrare, ma che sia anche l’Università stessa ad intervenire per trovare nuove soluzioni, prima temporanee e poi definitive, per garantire che tutta la comunità studentesca possa avere un posto dove mangiare.

Non è possibile infatti che UniPd mostri con grande orgoglio alla stampa l’aumento di immatricolazioni, anche da parte di studenti internazionali, se poi le nuove studentesse e studenti si ritrovano a dover tornare a casa perché non hanno un alloggio in cui stare oppure a non sfruttare la quota trattenuta per il pasto in mensa per colpa delle lunghe file o dell’eccessiva distanza della mensa dal proprio dipartimento.

MENSE ESU E TAKE AWAY

Per quanto concerne l’ESU, ci impegneremo ancora a chiedere che vengano aperte altre mense, in particolare in zone che ad oggi sono molto frequentate ma che sono totalmente sprovviste di questo servizio: si consideri, ad esempio, l’area intorno al polo Beato Pellegrino nel quale migliaia di studentesse e studenti si recano a lezione e in biblioteca e che non ha mense vicine; oppure, l’area della Caserma Piave nella quale verranno convogliati i Dipartimenti di Scienze Politiche ed Economia.

Sebbene nel progetto riguardante la ristrutturazione e sistemazione di tale area sia prevista la costruzione di una caffetteria, siamo convinti che questa non basterà a coprire le esigenze di tutte e tutti; soprattutto, non potrà garantire il pasto gratuito che spetta ai borsisti e che deve, di conseguenza, necessariamente fornire l’ESU;

Intendiamo chiedere di ripristinare il servizio di take away, utile per tutte quelle studentesse e studenti, soprattutto borsisti, che non hanno sufficiente tempo per mangiare a causa della prossimità delle lezioni all’orario di pranzo o che si trovassero nella condizione, sempre per impegni accademici, di dover pranzare oltre l’orario di apertura della mensa.

Ad oggi, infatti, gli unici alimenti che possono essere presi d’asporto sono panini (nemmeno sempre garantiti) e pizze, ma siamo convinti che sia molto più equo garantire la possibilità a tutti di mangiare ciò che mangerebbero pure seduti a tavola in mensa.

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